Accessibilità del web: una tematica di cui si deve parlare di più

Pubblicato da Paolo Leonardi in: accessibilità

Tutti sapete di quanto a noi di manualissimo.it stia a cuore l’argomento accessibilità/usabilità del web.
Io stesso che scrivo sono un ragazzo non vedente, lo sapete, perciò potete immaginare quanto siano importanti per me e per la redazione queste tematiche; ugualmente importanti dovrebbero esserlo anche per tutti coloro che si impegnano nella creazione di siti, blog, applicazioni on line ecc…, per farsì che i loro prodotti siano realmente accessibili a tutti, perché chiunque possa fruirne.
Spesso però webmaster, blogger e sviluppatori di pagine web più in generale, vuoi per ignoranza in materia, vuoi per scarsa sensibilità verso queste tematiche, dimenticano tutto ciò…
Allora, dopo tutta questa doverosa introduzione, viene spontaneo chiedersi: “come siamo messi qui in Italia? Qual’è il livello di preparazione degli sviluppatori di pagine web e la sensibilità verso queste tematiche?”
Per rispondere a queste e ad altre domande a riguardo, abbiamo interpellato uno dei
massimi esperti del settore accessibilità del web e non solo:
Roberto Scano

che con grandissima disponibilità e professionalità ha accettato di rilasciare per noi un’intervista che credo troverete molto molto interessante e che webmaster, blogger, sviluppatori di applicazioni on line e non solo, dovrebbero leggere con molta attenzione.

D.: Ciao Roberto e mille grazie per aver accettato il mio invito! Presentati ai nostri lettori!

R.: Ciao Paolo, mi chiamo Roberto Scano, 34 anni e dal secolo scorso mi occupo di informatica e Web. La mia attività prevalente oggi è quella di consulente per aziende e pubbliche amministrazioni mentre in passato mi occupavo anche di progammazione e sviluppo sia di software che di applicazioni Web. Tra le varie attività ho scritto quattro libri in materia di accessibilità (l’ultimo è un
manuale tecnico contenente slide esplicative sulle WCAG 2.0
), partecipo come coordinatore per
IWA/HWG
alle attività di sviluppo delle specifiche del
W3Cdell’ISO e del Governo italiano (per il quale coordino un sottogruppo di lavoro per l’aggiornamento dei requisiti tecnici della legge 4/2004.

D.: Roberto, come tu sai (anche i miei affezionati lettori) io sono un blogger non vedente, perciò navigo sul web ed uso il computer in generale con uno screen reader affiancato ad un display braille; nonostante ci sia una regolamentazione dell’accessibilità (basti pensare alla legge Stanca), come mai ancora capita non di rado di navigare in siti che presentano svariati problemi di accessibilità ed usabilità? Disinformazione? Incompetenza? Ignoranza da parte dei webmaster delle regolamentazioni vigenti?

R.: Il Web dovrebbe essere accessibile per definizione: il fondamento della rete sta nella sua caratteristica di fornire accesso a servizi ed informazioni in qualsiasi parte del mondo con qualsiasi tecnologia in grado di interagirci e indipendentemente dalle disabilità. Purtroppo ciò che (troppo) spesso si nota è che agli sviluppatori del nuovo millennio (ovvero quelli nati nell’epoca degli editor visuali, quindi con poca dimestichezza di codice HTML e di strutturazione di un documento) non hanno le basi della cosiddetta progettazione universale ma si limitano a predisporre contenuti senza applicare una decina di regole semplici e basilari. A titolo di esempio: perché non inserire un testo alternativo corretto per un’immagine? Perché utilizzare elementi ed attributi in modo non corretto (esempio: titoli per ingrandire il carattere e non per identificare dei titoli). Perché vengono create impaginazioni il cui ordine logico di navigazione nel codice non rispecchia quanto rappresentato in modo visivo? Perché dobbiamo utilizzare caratteri a dimensione fissa e contrasti di colore poco elevati? Posso navigare il sito con la tastiera? Queste sono solo alcune domande che uno sviluppatore, per chiamarsi tale, dovrebbe porsi in fase di creazione di contenuti per il Web. In Italia la regolamentazione è prevista solamente per i siti delle P.A. (Legge 4/2004) ma il cittadino potrebbe richiedere l’accessibilità anche di servizi erogati da altre realtà (banche, negozi e-commerce, quotidiani, ecc.) appellandosi alla legge sulla non discriminazione (Legge 67/2006).

D.: Nelle mailing list e negli ambienti frequentati in generale in special modo dai non vedenti, leggo e sento spesso di problemi nella navigazione su siti come facebook, youtube, insomma siti visitati da milioni di persone ogni giorno: possibile che nonostante questo, ad oggi non sia prevista alcuna regolamentazione in tal senso?

R.: Le grandi aziende con grandi numeri si stanno muovendo: anche ambienti come Facebook stanno iniziando ad applicare alcune migliorie per rendere accessibili le interfacce. Uno dei problemi attuali è che solo da poco tempo si sta parlando di accessibilità delle applicazioni Web (a cui lo scorso anno ho dedicato la prima opera al mondo in materia http://robertoscano.info/pubblicazioni/libri/accessibilita-delle-applicazioni-web/). Grazie a nuove specifiche come WAI-ARIA del W3C sarà possibile rendere maggiormente accessibili queste nuove applicazioni. Il problema attuale è legato all’identificazione degli oggetti in una pagina: è chiaro che un lettore di schermo sa riconoscere elementi attivi come link e campi di input ma se in un’applicazione Web utilizzo una serie di elementi div o span per creare un menu a comparsa, uno slider, un file manager è necessario che ci siano delle istruzioni che consentano ai lettori di schermi di identificare la tipologia di oggetto (tramite un nuovo attributo chiamato “aria-role”) e a seconda della tipologia, recepire ulteriori informazioni come lo stato e le proprietà. In pratica con WAI-ARIA si porta nel Web ciò che già avviene negli ambienti operativi, ossia la possibilità di identificare oggetti specifici e di interagirci tramite tecnologie assistive. Per questo comunque non bisognerà preoccuparsi più di tanto in quanto le grandi aziende produttrici di framework di sviluppo (Adobe, Google, Microsoft, Yahoo, tanto per citarne alcune) stanno già implementando soluzioni con il supporto di WAI-ARIA.

D.: Ricollegandoci all’ultima domanda, mi chiedo: siti come quelli dell’amministrazione pubblica devono essere accessibili(anche se poi sarebbe da verificare che effettivamente sia sempre così), in conformità con la legge Stanca del 2004: da internauta non vedente ritengo sacrosanto che quel tipo di portali siano pienamente accessibili, ma, anche se è retorico pensarlo, non sarebbe altrettanto sacrosanto che siti ben più visitati rispetto a quelli dell’amministrazione pubblica, siano resi accessibili? Tu come la pensi in merito? Si muove qualcosa in tal senso?

R.: Come dicevo prima, la legge 67/2006 consente a chiunque di tutelarsi direttamente o tramite associazioni di categoria per richiedere tramite il tribunale la rimozione della discriminazione. Purtroppo finché non ci saranno delle cause-pilota, a mio avviso, non ci sarà una sensibilizzazione da parte di queste grandi aziende. Il mio sogno, ad esempio, sarebbe l’azione da parte di un cittadino disabile verso compagnie telefoniche, banche, ecc.

D.: Ad oggi, quali sono i tempi perché da una segnalazione di inaccessibilità di un sito, si possa arrivare alla piena fruibilità dei contenuti dello stesso?
Ci sono ostacoli (burocratici e non…) in tal senso, che rallentano procedure di miglioramento/adeguamento di siti inaccessibili?

R.: Ad oggi la situazione è legata alla buona volontà delle amministrazioni pubbliche, in quanto non ci sono delle vere e proprie procedure temporali di intervento e – soprattutto – sono sempre legate ad una comunicazione tra cittadino ed amministrazione, senza che il “grande pubblico” sappia nulla. E’ chiaro che ove vi fosse una soluzione in cui il cittadino segnala la problematica e questa viene resa pubblica all’interno di un sito Web, così come pubblica viene resa l’opera di adeguamento da parte dell’amministrazione interessata, forse in questo caso si ridurrebbero i tempi di intervento. E non è detto che a breve si possa avere una soluzione governativa in tal senso.

D.: Qual’è la situazione in Italia al momento? Potresti tracciare un bilancio della situazione, ponendo particolare attenzione su aspetti come la sensibilità dei webmaster a queste tematiche, le tempistiche nella risoluzione di problemi di accessibilità del web, il livello di informazione (o disinformazione), insomma… Facendo un bilancio, ti senti soddisfatto per i risultati a cui siamo giunti fino ad ora ed ottimista perché si possa migliorare ulteriormente?

R.: La situazione in Italia non è pessima ma nemmeno ottimale. Diciamo che da una serie di analisi effettuate ultimamente a campione nei siti delle P.A. centrali e locali ho notato un notevole miglioramento (che non significa piena accessibilità e/o conformità ai requisiti di legge) anche se noto che l’erogazione dei servizi non è aumentata: un’amministrazione pubblica dovrebbe iniziare a fornire applicazioni Web che consentano al cittadino di interagire ma ben poche PA lo fanno. Se devo fare un bilancio posso dire che, non essendoci per ora sanzioni (se non la nullità del contratto per i servizi forniti alle PA che non richiedono il rispetto della 4/2004) ed essendoci state poche iniziative di divulgazione dell’accessibilità, la strada è in crescendo considerando che sono di recente emanazione le nuove linee guida per l’accessibilità (WCAG 2.0) e che il 2010 sarà l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, quindi di sicuro auspicio per la tematica dell’accessibilità.

D.: Roberto, grazie mille della tua disponibilità, competenza e professionalità… Fossero tutti come te i webmaster non staremmo a parlare di problemi di accessibilità!

R.: Grazie a te, sempre a disposizione!

Non ci siamo volutamente soffermati su quesiti ampiamente documentati sul web, per i quali chi di dovere non troverà difficoltà nel reperimento.
Ora sarebbe molto interessante conoscere la vostra esperienza con l’accessibilità ed usabilità del web!
Ed in particolar modo quella di altri internauti che per qualunque motivo sono in maniera diretta interessati dall’argomento e quella di blogger e webmaster che possano dirci la loro esperienza sul campo, come sviluppatori di contenuti per il web o come semplici divulgatori di notizie.

Fa piacere notare come finalmente di accessibilità, se pur lentamente, si cominci a parlare; l’amico Federico Moretti ha pubblicato sul suo blog un
interessante articolo sull’accessibilità
, l’amico Merlinox ha pubblicato uno straordinario articolo sulla
differenza fra accessibilità ed usabilità,
articoli che vi invito a leggere, assieme alla mia
intervista realizzata tempo fa per bigthink.it

Fatevi avanti nei commenti!

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Autore

Paolo Leonardi è un giovane geek e blogger non vedente, appassionato di accessibilità ed usabilità del web, SEO, IT security e informatica e tecnologia in generale. È pianista diplomato in conservatorio e studente del 5° anno di giurisprudenza. Puoi aggiungerlo al tuo network professionale su LinkedIn o come amico su facebook o seguirlo su twitter

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13 Risposte a “Accessibilità del web: una tematica di cui si deve parlare di più”

  1. Merlinox scrive:

    Allo stato attuale ci sono gli strumenti per la creazione / gestione dei siti accessibili. Il problema successivo però, che reputo ancora più arduo, è quello dell’accessibilità semantica.

    Chi scrive lo deve fare in modo accessibile: se posto la foto di un albero, devo poi spiegarlo correttamente. Altrimenti dopo 1 mese di mala gestione avremo un sito rispettabilissimo delle regole AAA ma che all’uso accessibile è un colabrodo.

    My2Cents 🙂

  2. Leonardi Paolo scrive:

    @ Merlinox: infatti, correggetemi se sbaglio, il concetto di accessibilità si deve legare a quello di usabilità. Personalmente, trovo più semplice navigare in alcuni blog realizzati con wordpress, piuttosto che in siti statici perfettamente accessibili e questo perché trovo wordpress molto molto usabile. Quando parlo di wordpress faccio riferimento ovviamente a tutto ciò che riguarda l’amministrazione, la dashboard di wp; poi è evidente che il template è di notevolissima importanza; ho navigato personalmente in blog realizzati con wordpress, dove il template era un colabrodo di accessibilità ed usabilità e navigarci era veramente un’impresa ardua… A questo proposito mi piacerebbe coinvolgere Tommaso Baldovino di tomstardust.com, che ha realizzato il template che usiamo qui su manualissimo e che personalmente ritengo fra i migliori.
    A presto
    Paolo Leonardi

  3. elisa scrive:

    Trovo che i siti più importanti, proprio quelli che erogano dei servizi vitali per il cittadino, siano anche i più problematici: parlando da semplice internauta, spesso mi è capitato di trovarli poco usabili, perché i contenuti erano organizzati male, ambigui anche per navigatori ‘navigati’; le informazioni importanti sono sempre messe nelle posizioni meno in vista; oltretutto sono spesso anche molto lenti.
    Forse però l’accessibilità e l’usabilità sono viste come aspetti di cui occuparsi sempre ‘dopo’; prima viene data priorità ad altre cose (l’aspetto, l’estetica, i contenuti, l’indicizzazione…); invece si dovrebbe cominciare a pensarci da subito: potrebbe anche essere utile formare le professionalità su questi aspetti il prima possibile, non lasciare l’approfondimento all’iniziativa e buona volontà del singolo.
    Secondo me il problema dell’accessibilità e dell’usabilità sta comunque diventando più presente nelle coscienze degli sviluppatori. Credo che la situazione, in generale, stia migliorando!

  4. Leonardi Paolo scrive:

    @ elisa:
    nella penultima domanda a Roberto parlavamo proprio di questo, di una sorta di bilancio che si può fare della situazione in Italia. Roberto ha perfettamente delineato come oggi stiano le cose e io tengo a sottolineare una frase, dove lui parla di poche iniziative di divulgazione… Ecco, è proprio questo il motivo che mi ha spinto a scrivere quest’articolo grazie a Roberto, perché di accessibilità si deve parlare e chi è maggiormente devoto alla divulgazione (blogger, giornalisti su tutti), lo deve fare, non deve lasciarsi scivolare addosso l’argomento, ma lo deve approfondire e farlo conoscere ai suoi lettori; quella che secondo me manca è la cultura dell’accessibilità ed usabilità e credo che la divulgazione possa essere una grande spinta in tal senso, perciò mi auguro che ancora altri blogger intervengano in questa discussione, per conoscere quale è la loro posizione in merito a questo.
    Intanto grazie sia a te Elisa che a Merlinox per la vostra testimonianza preziosissima!
    A presto
    Paolo Leonardi

  5. Tommaso Baldovino scrive:

    Credo che ci sia ancora molta strada da fare per quanto riguarda l’accessibilità della rete, ma qualcosa lentamente si sta muovendo, ed è una notizia positiva. I siti inaccessibili sono ancora la maggioranza, ma oggi determinati argomenti si affrontano molto più spesso di qualche anno fa.

    Accessibilità ed usabilità spesso vengono trascurate per limitare i costi di sviluppo, ma è un modo di fare che con il tempo deve essere cambiato: serve un cambiamento di atteggiamento, che può essere raggiunto solo se continueremo a parlare dell’argomento 🙂 A piccoli passi sarà possibile raggiungere traguardi importanti.

  6. Leonardi Paolo scrive:

    @ Tommaso Baldovino:
    intanto grazie Tommaso per essere intervenuto!
    Io la penso esattamente come te, sono convinto che più si parlerà di queste tematiche, più si diffonderà la cultura del web accessibile; certo… Quanto tempo debba passare prima che l’accessibilità divenga una priorità non lo so, non so neanche se si potrà mai arrivare ad una cosa simile, ma già farsi che la maggioranza dei siti web siano accessibili ed usabili sarebbe un gran risultato…
    Tutti i segnali lasciano ben sperare!
    A presto
    Paolo Leonardi

  7. Fabiola scrive:

    Molto interessante questo argomento. Posso dire che i cambiamenti nelle piattaforme più usate dai blogger sono all’ordine del giorno: opzioni nei temi, plugin e altre personalizzazioni sono rivolte a controllare e targettizzare il navigatore per scopi che spesso non hanno nulla a che vedere con l’usabilità vera e propria. Proprio oggi ho scoperto che Google non vede una mia home page e sono corsa a sistemare il problema. Mentre mi arrovellavo alla ricerca di un nuovo tema più performante e adatto all’ultima versione di WP ho pensato se effettivamente non fosse meglio abbandonare ogni abbellimento per dare spazio alla semplice accessibilità dei contenuti. Ci deve essere una mediazione tra queste problematiche e l’aspetto esteriore della pagina web. Cercherò di tenerne conto io per prima.

  8. Leonardi Paolo scrive:

    @ Fabiola:
    grazie anche a te per il tuo contributo. E’ proprio questo che vorremmo e a cui si dovrebbe arrivare, che qualunque sviluppatore parallelamente all’aspetto grafico e a tutti gli altri che vanno curati in fase iniziale, tenga presente anche l’aspetto dell’accessibilità ed usabilità, da cui non si può prescindere.
    A presto
    Paolo Leonardi

  9. Merlinox scrive:

    Puntualizziamo alcuni concetti. L’usabilità sono una serie di regole non formali che descrivono in via del tutto teorica quali sono i canoni per migliorare un processo: nel caso del sito la navigazione. Il menù a destra o in alto, il numero di click per fare una determinata azione, il tipo di bottoni… tutto ciò è usabilità. Non è una scienza e non ci sono regole precise: no comandamenti (magari vedo di approfondire in un post dedicato).

    L’accessibilità invece è un attributo di un sito. Un sito è accessibile quando risponde esattamente a una serie di regola formali sintattiche e semantiche. I principi base sono quelli dettati dal WAI e si riperquotono in Italia tramite la legge Stanca.

  10. Leonardi Paolo scrive:

    @ Merlinox:
    fai bene a fare queste precisazioni; mi sento di aggiungere, che l’usabilità di un sito va valutata e non può esser fatto questo in base a test non approfonditi o fatti male. Io personalmente ho fatto test di usabilità per svariati siti, più e meno importanti, che poi ovviamente immagino chi di dovere abbia confrontato con i risultati dei suoi test e di altri tester, prima di proporne una versione definitiva. A volte capita che un sito sia usabile per alcuni e per altri assolutamente no (e vi assicuro che capita, neanche troppo raramente).
    A presto
    Paolo Leonardi

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