Ciao a tutti, è passato un po’ di tempo dall’ultimo articolo e me ne scuso (impegni di lavoro).
Eccomi però tornato bello fresco e pronto per rimettervi sotto tortura con i miei articoli che tanto amate, visti i numerosi commenti (sigh!). Ok, facendo finta che c’è vita su questo pianeta, io continuo a fare quello che faceva Will Smith nel film “Io sono leggenda” e quindi trasmetto, sperando che prima o poi qualcuno dall’altra parte dia un cenno.
Benissimo. Riprendiamo il filo d’Arianna lasciato per strada. Gli strumenti di Photoshop. Siamo ancora in argomento “Oddio che noia”, ma prima di suonare gli studi trascendentali di Listz al pianoforte, un pochino di solfeggio e scale vi toccano (Paolo ne sai qualcosa, vero?). Per cui armatevi di santa pazienza, inforcate gli occhiali e orecchie aperte. Iniziamo l’esplorazione delle caratteristiche degli strumenti, prendendoli uno per uno in considerazione. E’ chiaro che il percorso sarà un po’ lunghetto, per cui ho diviso, anche questa volta, il tutorial in più parti. Non lasciate, però, che il vostro collo ceda alla stanchezza, perché la faccia che si sfracella sulla tastiera potrebbe, non ne sono certo, modificare i vostri tratti somatici. La prima parte del tutorial tratterà dello strumento di spostamento e degli strumenti di selezione. Entrerò nella spiegazione di ognuno, facendovi vedere anche delle piccole, ma importanti, cose che vi aiuteranno nella gestione di questi tools. Bene, bando alle ciance, apprendete pure senza remore e spargete il verbo nel mondo miei discepoli, semplicemente clikkando su questa fantastica e importantissima piccola frase che vi rimanderà al video tanto bramato: “Caro Giulio, oltre che bravo, sei anche bello”
Buona visione 😉 Giulio (quello del link)
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25 Settembre, 2012 10:36
Ciao Giulio, è strano, un blog come il tuo dovrebbe essere attivissimo… ho trovato il tuo video davvero utile e facile da mettere in pratica, pensa che per me era già tanto riuscire ad aprire il programma di PhotoShop -.-
Auguri per questo blog, io l’ho appena scoperto ma credo che ci tornerò spesso!
Alessandro.